martedì 1 agosto 2017

La stagione della pietra - di Myriam Massicci

Splendido testo di Myriam Massicci, l'ultimo della saga di 4 racconti. Scritto in maniera affilata e secca. Emozioni profonde che partono dall'autobiografico per espandersi all'universale. Un testo molto importante perché utile per tutte quelle persone - noi - che soffrono o hanno sofferto in acerbi e calcolati rapporti umani. Da leggere e far leggere.

Ecco il racconto completo.



La nostra saga frogstokiana sull' "amore e altre crudeltà" giunge cosi al nocciolo duro della riflessione. L'argomento sembra identico, ma il mio nuovo sguardo, implacabile, rovescia i connotati di tutta la storia.
Che fine hai fatto ...imbecille? Hai fatto tabula rasa di tutti noi. Hai seppellito i tuoi amici del venerdì sera. I venerdì dei sollazzi proibiti, discoteche ed innocue trasgressioni. I venerdì delle menzogne per tenere occultato il tuo margine di ardita sperimentazione. Hai cancellato anche me. Hai cancellato tutto di me, perfino il mio ricordo. Non mi hai concesso neanche un residuo di amicizia. Quell’ amicizia superficiale e di facciata che si concede a tutti ,perfino alle merde (su faccialibro).Immagino che il fatto che io non abbia tollerato di essere stata trattata come un oggetto usa e getta e abbia reagito, ti ha parecchio turbato visto che ti sei murato dietro la tua aggressività tagliente e le tue minacce : ti sei dissolto. Se pensi che scaraventando le persone nell'oblio dei tuoi bassi fondi psichici esse scompaiano dal palcoscenico dell'esistenza, ti sbagli di grosso! No, non funziona cosi. Si ,è vero. Ho sbagliato a contorcermi dal dolore, piangere, urlare, imprecare, pregarti. Ti ho spaventato a morte. Ma forse non abbastanza. Mi sono in parte trattenuta per risparmiarti: avrei potuto farti saltare in aria per quanta disperata follia mi era esplosa nel cuore lacerato. Non eri abituato a tanta intensità emotiva : tu credi che sia segno di fragilità , tu invece ti credi un duro. Uno che soffoca le sue emozioni per sentirsi forte e dominare gli altri, uno tutto d'un pezzo, impenetrabile e implacabile che recita il suo copione. Uno che da' consigli di merda ai suoi amici del tipo: "in amore vince chi non ci casca", oppure "non bisogna innamorarsi dell' amante ma solo usarla e divertirsi". Ti ho fatto credere che la vita mi avesse cancellato ,ma non è cosi. Io sono qui. Sono passati 4 anni ma sono ancora qui. Il tuo veleno non mi ha uccisa del tutto anche se una parte di me è stata intaccata ,dunque sacrificata ,per salvare il resto. Non sarò mai più la stessa, è chiaro. Tu sei un calcolatore, un opportunista. Uno che pianifica ogni mossa e calcola freddamente vantaggi e convenienze personali sulla pelle degli altri. Il veleno ha alterato ogni mia cellula fino al nucleo ma dove c'è un veleno c'è un rimedio; adesso non temo più le serpi come te perché mi circola in tutto il sistema il siero antiveleno! Posso essere, se volessi, più stronza di te adesso. Se volessi. Ma io non voglio. Rimango fedele a quella che ero un tempo. A ciò che mi ricordo di me stessa prima del tuo passaggio letale. La cosa grave è che sei convinto che l'astuzia sia' la più alta virtù per raggirare il prossimo e ritagliarsi un posto nel mondo. Sei convinto di dover lottare contro tutto e tutti e imponi questa ristrettezza mentale alla tua esistenza e a chi la subisce. Ma Grande Madre dei viventi, prima o poi un imbecille cosi sbatterà pure contro la tua armoniosa e spietata grandezza ?! Mi dicevi che il mio amore ti scioglieva e ti indeboliva. Semplicemente ti spogliava della tua insensibile corazza, cozza che non sei altro! Il nostro incontro è stato un cataclisma e una catarsi per entrambi. Sei saltato per aria. La tua vita è stata capovolta e ti sei ricostruito in fretta e furia un' altra vita alla quale aggrapparti più saldamente come fosse un salvagente. Ti sei scelto una ragazza molto più giovane di te , te la sei lavorata a puntino ,( come sai fare tu) affinché ti adorasse. E l'hai convinta ,con il tuo lato sexy ombroso da marpione, (come sai fare tu) che sei l'uomo della sua vita. E' la tua specialità farci credere che sei l'uomo del nostro destino, l'uomo dei nostri sogni. Non so come fai :ancora oggi sono qui a chiedermi come mai anch'io sono caduta in questo delirio ,in questa fantasmagoria letale. E' una trappola per la nostra sete d'amore e tu sei scaltro abbastanza da assecondarci per sfruttarne i vantaggi. Serpe. Lei ti adora e delira per te: e cosi ti sei scavato una confortevole tana per l'inverno ma prima o poi la tua merda di ombra infetta trapelerà, e risulterai essere il suo peggior incubo da sveglia. Comunque vada a finire questa tua nuova vita è la gabbia perfetta che ti meriti. Io invece non ho ricostruito nulla sulle mie macerie : sono ancora in alto mare e navigo libera sull'onda. Hai voluto giocare ad un gioco più grande di te, ma non avevi le carte giuste, presuntuoso. Per di più vuoi giocare senza coinvolgerti ,senza rischiare, senza esporti, senza metterci anima ,cuore , fegato. Quando sono esplosa, per disperazione, dolore, rabbia perché mi hai usata e buttata via come una merda ,tu ti credevi già al riparo. Sbagliato! Non si è mai al riparo da ciò che si semina. Io sono te .Tu sei me. Siamo tutti il nostro peggior nemico :lo sei stato per me , lo sono io per te. Siamo tutti interconnessi dall'inizio dei tempi. Questa legge universale oltrepassa i limiti della tua ottusità. Dovrei smettere di nutrire risentimento? Si ,hai ragione ma il perdono ha molti desolati paesaggi da attraversare e molte rigide stagioni da vivere per smorzare e diluire il veleno che è in circolo nel corpo. Ci sono traumi freschi che vanno a scavare e disseppellire antichi traumi. Ho attraversato la stagione del "che vuoi che sia, non è successo nulla". Poi la stagione della dannosa follia. Poi la stagione della collera vendicativa. Poi la stagione del dissolvimento nell' ombra luttuosa e consolante del "non ci sono per nessuno". Poi la stagione dell' insensibilità desertificante. Adesso sono nella stagione della Pietra. In questa conquistata durezza mi sostengo ,mi ergo, non cedo. Con questa nuova consistenza mi son rimessa in piedi perché la mia flessibilità e cedevolezza hanno osato una nuova sostanziale e salda verticalità .
Spero prima o poi di finirla con te. Di rimetterti il tuo debito ,senza chiederti nulla in cambio. Sparisca anche la tua ombra.Mi sarebbe bastato solo un tuo sguardo, che mi dicesse:" Mi dispiace ,ma non posso farci nulla". Non si tratta di perdonarti,tu non ti meriti nulla: si tratta di ritrovare la mia pace.
Tutte le esperienze si dissolvono e lasciano un nucleo sostanziale che diventa parte di noi. Tu no. Tu sei un osso duro. Una concrezione fossilizzata, ostinata. Un grumo consistente, denso, compatto cristallizzato che faccio ancora fatica a disciogliere, diluire, disgregare ,liberare, assorbire, digerire, mandare in circolo. Tu resisti allo scorrere del grande fiume dell'esistenza. Tu non te ne senti parte. Tu ti isoli e mi isoli. Tu resisti. Tu combatti. Ti agiti convulsamente, non ti arrendi. Tu sei colui che mi ha portato sul bordo estremo delle mie possibilità di elaborazione e comprensione :di là c'è il Nulla, un vuoto dove l'umano non ha voce. Mi hai spogliato di tutto. Sei colui chi mi ha fatto precipitare rovinosamente sulla dura terra ; con te ho scoperto il nucleo duro e indistruttibile dell' anima. Il suo scheletro resistente .Ho scoperto che anche la delicatezza, la tenerezza, la dolcezza più estreme hanno un nucleo infrangibile duro come il diamante.
Questa è la stagione della Pietra .

Massicci Myriam

Per gentile concessione dell'autrice.
In cartaceo o pdf nella rivista della manifestazione frogstock

Nessun commento:

Posta un commento