Quando ho ideato lo spettacolo: "Or-dite!" per metterlo in scena in primis a Forlì, mia città d'adozione, non immaginavo che poi, nei mesi successivi, mi sarei imbattuta in una dura realtà. Il mio obiettivo era, ed è, quello di riflettere insieme su questa atroce piaga, dura a morire nel nostro paese, che miete vittime: non solo donne uccise, ma anche donne che rimangono mutilate nella psiche e\o nel fisico (lo scorso 8 marzo la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha fatto mettere a mezz'asta la bandiera italiana in ricordo delle donne vittime di femminicidio).
"Per l’8 marzo ho voluto abbassare la bandiera di Montecitorio in segno di lutto per tutte le donne uccise dall’uomo che avrebbe dovuto amarle.
Un atto simbolico e di attenzione verso le vittime, sono oltre 1700 le donne uccise nel nostro Paese in dieci anni, ma anche verso i loro figli, spesso spettatori inermi della violenza che ha ucciso le loro madri per mano dei loro padri. Orfani due volte.
1700 donne uccise in 10 anni, significa una media di 170 l’anno, una ogni due giorni. Sono i numeri di una strage. E di fronte ad una strage lo Stato osserva il lutto."
Lo spettacolo, già collaudato e messo in scena con successo, è pronto per essere portato in giro, non abbisogna di grandi spazi (può essere fatto all'aperto o al chiuso, in un teatro o in una sala di media grandezza), non ha particolari costi, eppure trovo reticenze quando lo propongo. "Facciamolo per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne" è la risposta classica, quando mi rispondono... perché spesso la mia proposta non ottiene neanche un 'no, grazie'. Come se della causa di morte di una donna ogni due giorni, si dovrebbe parlare solo uno su 365 giorni, e giusto per mostrare un (ipocrita) interesse.
Mi è stato confermato da altre colleghe, che da anni tentano di portare eventi come questi nei vari paesi (grandi e piccole città d'Italia del nord e centro), che anche loro trovano reticenze, perché, viene detto: 'Parlare di violenza sulle donne è un'offesa agli uomini'. A parte che parlarne e dare consigli a quelle che si trovano in questa situazione è aiuto e non offesa, ma poi mica tutti gli uomini sono violenti, anzi, solo una piccola parte. E loro stessi sono vittima, perché rischiano di essere additati tutti come violenti. Insomma, a parlare di questa piaga ci rimettono solo i carnefici. Ma continuo a trovare molti ostacoli, come le mie colleghe, altra prova lampante della diffusione della violenza e di una mentalità che la favorisce.
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Detto ciò, ho raccolto qua un po' di link che approfondiscono l'evento.
La recensione molto brillante e particolare della scrittrice Cristina Bove sul libro che ho curato, nato proprio dai testi che ho raccolto per lo spettacolo Or-dite! http://bit.ly/21ln6Ov
L'amica e collega scrittrice Simonetta Sambiase ha accolto un mio intervento sul suo blog letterario (che consiglio di seguire).
Ecco il link https://metsambiase.wordpress.com/2016/02/19/2551/
Ecco il link https://metsambiase.wordpress.com/2016/02/19/2551/
Qui una bella presentazione dello spettacolo nell'ultima data fatta
http://bit.ly/1QKQrjD
Qui invece potete richiedere il libro che vi arriva comodamente a casa in pochi giorni http://bit.ly/1SaAUw5
E' edito dalle super tipe di Exosphere PoesiArtEventi (di Reggio Emilia), ovvero Gabriella Gianfelici, Simonetta Sambiase e Federica Galetto. Un'associazione di sole donne che portano avanti la poesia contemporanea femminile per la pace, contro ogni odio. Comprare il libro (e le altre pubblicazioni) a soli 7 euro è un modo per aiutare la cultura e l'associazionismo femminile.
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