Giorgia ed io siamo per questo tipo di manifestazione culturale, dove per manifestazione intendo proprio il 'manifestarsi' al pubblico che ci conosce e\o non ci ha mai lette\sentite\viste. Abbiamo attuato ciò che io chiamo 'messinscena poetica', ovvero non un reading come in altre parti, dove si leggono poesie senza pretese scenografiche e movimenti attoriali, ma proprio una teatralizzazione della poesia.
Il nostro personale allestimento (attentamente ideato e ben curato da Giorgia che brilla anche per questo talento) è fatto di piccoli oggetti con cui rimarcare concetti espressi nelle poesie e\o per creare un'atmosfera di sensazioni date non solo dalla parola ma anche da colori, suoni e movimenti. Per questo il Festival Artistincasa di Montegiardino, è stimolante e unico sia per chi ne fruisce che per chi lo inscena.
Per non parlare poi del fascino di un ambiente già altamente scenografico: ad ogni artista viene affidata una casa o uno spazio urbano dove fare la propria performance. Noi eravamo in un piccolo intimo cortile sotto la torre campanaria, dove abbiamo (anche) giocato con le scale di pietra che avvolgevano noi, poesia e pubblico.
Credo che la 'teatralizzazione poetica' sia un modo molto efficace di arrivare ad un pubblico più ampio, e questo è, tra gli altri, uno degli obiettivi miei e di Giorgia, non a caso la nostra performance 'Versi diversi per parole sorelle' consta di letture di poesie tratte dai nostri libri 'Che razza di mondo' di Giorgia Monti ed. Cicorivolta e 'Nata farfalla' di Serena Piccoli, ed. WLM, intrecciate alle intense immagini di Silvia Tiso in mostra accanto a noi.
La messinscena di un dialogo tra due poete e una fotografa, ognuna col suo punto di vista artistico diverso.
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