“Il Dio il cui oracolo è a Delfi
non dice, non nasconde, ma dà segni”
L'aforisma di Eraclito, messo da Lucia Guidorizzi in apertura della prima parte del suo libro di poesie "Controcanto" (edito da Supernova Edizioni), ci mette già sulla buona strada per capire il messaggio che corre sotto i versi della raccolta.
E' un sorriso ribelle quello che scaturisce dalla prima poesia (bellissima, asciutta e disarmante): Mano sinistra, dove Lucia, poeta padovana, scrive:
Scrivo
con la mano sinistra
La mano
del Diavolo
Anche se
me l’hanno vietato
Perché
porta disordine
Scrivo
con la mano
Che mi
ha chiesto
Di
scrivere
E
nessuno
Sarà in
grado di correggermi
Scrivo
con l’emisfero destro
E non si
spaventa delle voci
Degli
Dei Invisibili
Scrivo
da mancina
Perché
non sono addestrabile
Perché è
così che vuole
La mia
indole maldestra
Scrivo
con la sinistra
Perché
sono veggente
Perché
sono diversa
Perché
la mia natura è questa
Scrivo con
il mio spavento e la mia allegria
Anche se
mi avete messo la penna
Nella
mano destra per la fotografia
Le "voci degli Dei Invisibili" si fanno sentire lungo tutto il libro, che è ispirato e dedicato a Vittoria, la nonna paterna, Emily Bronte , Emily Dickinson e Amalia Rossellli. Le voci di questi dei, o di queste 4 donne, o di altre ancora - non spaventano Lucia che, anzi, desidera oltrepassare realtà che la incatenano.
TRESPASS
Nella
discontinuità di questi attimi
Nel
variare della distanza
Nell’eccesso
inaccessibile
Non
finisco mai di darti alla luce
E tu di
partorirmi
Sono
venuta a te
Con la
fatica del mendicante
Che
trascina la sua mancanza
In una
valigia stipata di attese
Aprimi
tutta
E mi
srotolerò
Davanti
a te
Come un
tappeto
Pieno di
cifre occulte
Che solo
tu interpreti
Riconoscimi
come ti ho riconosciuto
Torna a
me nel sogno
Con le
tue lente carovane di vento
In
partenza per il paese della luce
Solo
incontrandoci vivremo
Le
nostre incandescenze
Oltrepassando
realtà che c’incatenano
E quando
raggiungerò
Il
culmine della pienezza
Tornerò
ad essere vuota
Per ricominciare ad attenderti
Tutto il libro si legge d'un fiato per la bellezza dei versi, ricchi di giochi di parole e immagini incisive, e per una sorta di trama, molto forte e decisa, che rende chiaro il percorso di Lucia nel suo atto di "Trespass".
SOLO
QUESTO SAPEVO CHE UN ALTRO PASSO
SAREBBE
STATO IRREVOCABILE
Il
taumaturgo porta sempre una ferita
Per riconoscere il Segno bisogna essere stati
contusi
Abbagli
sono la luce che non riusciamo a guardare
La
bronzea freccia quando colpisce il bersaglio
Provoca
dolore ed esultanza
Per
accogliere il dono bisogna essere stati contigui
Ma
l’orbita dei nostri pensieri ci conduce sempre Oltre
Ora scivoliamo nel limpido vuoto celeste
Smettendo ogni veste mondana
Si può ascoltare solo chi sa tacere l’Amore
Silenzio non richiede misura
Sulla
riva Notte come viandante frettolosa
Saluta
Aurora prima di scomparire
- solidale con l’Invisibile -
Iniziano a ritirarsi sbiadendo
Le sfarzose le ombre di velluto
Per cedere il palcoscenico al Giorno
Quando lo specchio smetterà di riflettere
Finalmente
Mancanza porterà grazia inattesa
Ogni
ferita racconterà
Ciò
che non riuscimmo mai ad essere
Ci
parlerà di noi
Con
fairy-play ineluttabile
Consiglio vivamente di leggere\regalare\farvi leggere questo libro di Poesia (da cui ho preso queste liriche).
Lo potete acquistare qui:
Si nota il gran lavoro dietro ogni verso, con puntualità e accuratezza al minimo dettaglio. Caratteristica di Lucia è creare immagini molto delicate, che spesso hanno a che fare con lavori manuali di donne di un tempo.
Attendo caparbia di ritrovare l’Eldorado
Certa dell’attesa riconquista
Che coi favori della Luce mi restituirà il respiro
Dopo aver filato gomitoli d'apnee
Soprattutto trovo interessante e raro il tema affrontato da Lucia e la sensibilità con cui l'ha trattato. E' stato davvero difficile scegliere le poesie da inserire nel post, le sono grata per aver parlato in versi di un tema spesso affrontato con superficialità, che, in finale del libro, riassume con questi versi:
Ciò che ami
Ciò che hai avuto
Ciò che sei stato
Sparirà
Lucia Guidorizzi è nata a Padova e vive a Venezia. Laureata in Lettere, insegnante, tiene seminari di scrittura e ha partecipato, a varie edizioni del Festival Internazionale de La Palabra en el Mundo. Ha pubblicato con Editoria Universitaria: “Confini” (2005), “Scandalose entropie. Riflessioni poetiche sugli abusi prodotti dal divenire storico” (2006) , “Ibrida Hybris”(2007), “Quadrilunio, Una tetralogia dell’anima”(2009) Ha pubblicato con Supernova “Milagros” (2011) , “Nel paese dei castelli di sabbia” (2013) e “Controcanto” (2015). Alcuni suoi articoli e recensioni sono presenti nella rivista “Le voci della Luna” e ha collaborato con la rivista virtuale “Transfinito” a cura di Giancarlo Calciolari.Ha scritto La roccaforte dell’Eden. Memorie poetiche di viaggio nello Yemen per il film-documentario presentato alla 65.a Mostra del Cinema di Venezia : Appunti di viaggio sullo Yemen prodotto da Piero Pedrocco con il patrocinio dell’Ambasciata a Roma e del Consolato Onorario a Firenze della Repubblica dello Yemen. Alcune sue poesie sono inserite nelle antologie “Cuore di preda” Edizioni CFR 2012, “Il ricatto del pane”, Edizioni CFR 2013, “Sotto il cielo di Lampedusa” Rayuela 2014, “Fil Rouge” Edizioni CRF 2015. Ha curato insieme a Daniela Zamburlin l’antologia poetica “Tra velme e barene. La voce della poesia” Supernova 2013. Fa parte del direttivo del Progetto 7 Lune ed è curatrice della rubrica online sulla letteratura ispanoamericana LuciAllaluna.